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Ho sempre amato leggere e con mio figlio ho ricominciato da capo: questa pagina é dedicata ai libri che sfogliamo insieme.

Leggere le fiabe

Leggere le fiabe

La mia infanzia è stata scandita dai racconti tradizionali, Cappuccetto rosso, Biancaneve e i sette nani, Cenerentola, letture serali narrate dai miei genitori e dai miei nonni. Nelle fiabe c’era sempre una parte della storia che mi spaventava…il lupo che divorava la nonna, la strega che porgeva la mela a Biancaneve, il sonno di Cenerentola…e aspettavo con trepidazione il finale “salvifico”, quello che rimetteva tutto a posto, che ribilanciava le sorti, celebrando i buoni e mettendo, finalmente, in un angolo i cattivi. Ora che sono diventata mamma mi sono interrogata se le fiabe, oggigiorno, continuino ad essere valide storie per i nostri bimbi. Sono ancora attuali? Oppure andrebbero rivisitate o, addirittura, edulcorate, alleggerite per renderle meno crude?

Approfondendo l'argomento mi sono resa conto di come le fiabe funzionino ancora perfettamente, la loro struttura, i loro contenuti costituiscono un importante patrimonio  narrativo che non deve andare perso; diversi sono i motivi per cui gli esperti della letteratura dell’infanzia consigliano la lettura delle fiabe e in questo articolo li ho sintetizzati. Procediamo per ordine.

Che cos’è una fiaba?

La fiaba è una narrazione fantastica che accompagna da secoli la storia dell'uomo, nata in forma orale e poi tramandata con la forma scritta. Nasce come depositaria della tradizione popolare e, pertanto, nel tempo ha assunto forme sempre più articolate, complesse, assorbendo e arricchendosi della evoluzione storica, sociale e culturale.

Cosa raccontano le fiabe?
La maggior parte parlano di desideri irrealizzabili che, però, alla fine, dopo aver affrontato e superato peripezie, pericoli, rischi e paure, si realizzano. La bellezza e  la ricchezza delle fiabe è nel viaggio, di fondo utopico, che il protagonista decide di affrontare: pozzi profondi, tempeste, creature orride e mostruose,  avventure rischiose da superare e che conferiscono al personaggio principale (di solito il più piccolo, il più apparentemente indifeso) una crescita finale che non aveva all'inizio della storia. L'attraversare boschi narrativi porta il protagonista alla maturazione letteraria.

Perché allora leggere le fiabe ai nostri bimbi, così come tramandate e senza tagli o ammodernamenti?

Diverse sono le ragioni che sottolineano l’importanza della lettura delle storie tradizionali ai nostri bimbi:

  • la fiaba nasce per meravigliare il lettore, per portare ordine nel caos della vita, non nasce con intento didascalico-educativo, non è quello il suo fine, non sorge come storia preconfezionata che deve dare uno specifico messaggio; l'inizio con "c'era una volta" sottolinea ed evidenzia con forza (usando anche quell’imperfetto che ci porta in una altro tempo oltre che in un altro spazio) la distanza tra la terra narrata e quella reale; si parla di rovesciamenti: ad esempio il più piccolo supera il più grande, il più debole ha la meglio sul più forte; nelle fiabe c’è un messaggio immortale molto ampio, ossia spingere a intraprendere un viaggio lungo, travagliato, pericoloso ma che permette di trovare la felicità. In questo spazio, il pensiero narrativo del bambino si forma, allontanandolo nel contempo dalla dimensione egocentrica, si dimentica di soddisfare i suoi bisogni e impara a partecipare a un mondo che non è il suo vissuto; è stata definita, in modo molto efficace, come “una lezione di libertà”; 

  • negli ultimi anni, gli studi sulle neuroscienze hanno preso in considerazione la fiaba; da questi studi sembra emergere che dalla fiaba possano desumersi schemi narrativi utili non solo per il mondo narrato ma validi anche per interpretare i modelli di vita sociale della quotidianità: la fiaba offrirebbe al bambino “una serie di scripts” funzionali per vivere nel mondo reale. In particolare, essa stimola il pensiero controfattuale, ovvero quella tipologia di pensiero che permette all’uomo di ricostruire mentalmente dei mondi possibili (controfattuali) diversi dal mondo fattuale (reale). Il  pensiero controfattuale è quello che consente all’individuo di agire sulla realtà e di modificarla; con la fiaba nei bambini si sostiene lo sviluppo del pensiero controfattuale (che inizia a svilupparsi già in età prescolare);

  • le fiabe sono ricche di metafore: nel regno del meraviglioso fiabesco la metafore è dominante. Perché sono importanti le metafore? La metafora è quella figura retorica per cui un vocabolo o una locuzione sono usati per esprimere un concetto diverso da quello che normalmente esprimono (ad es. il tempo vola), per cui esse illuminano di senso concetti sconosciuti, affiancando parole a significati inusuali. Con la metafora si eleva il livello di comprensione del lettore, anche più piccolo, permettendogli di fruire di concetti astratti e difficili in modo più immediato;

  • leggere le fiabe ai nostri bimbi significa, infine, anche un ricongiungimento tra la loro e la nostra infanzia, un aver cura transgenerazionale, un filo che congiunge i nostri ricordi da figli e quelli nuovi ed emozionanti di genitori: come scritto efficacemente da Tognolini “le fiabe della tradizione sono da sempre la fonte più genuina e necessaria per rendere ben salde le radici di chi sta crescendo.

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