La mela e la farfalla

Ho un po’ di timore reverenziale nel recensire il silent book “La mela e la farfalla” di Iela e Enzo Mari… Sui loro albi sono stati scritte pagine e pagine di saggi, ancora oggi sono pubblicati, studiati, amati e citati perchè rappresentano dei capisaldi della letteratura per l’infanzia e della editoria italiana.

La prima edizione di questo albo risale ai lontani anni sessanta e determinò, con la sua portata innovativa, un vero e proprio punto di rottura rispetto ai progetti editoriali per bambini fino ad allora pubblicati; nel 2004 i loro capolavori sono stati riproposti da Babalibri e ancora oggi letti e molto amati. I loro lavori ebbero inizialmente riscontri totalmente contrastanti: suscitarono grande approvazione da una parte ma anche forti critiche. I detrattori li accusarono di produrre testi troppo difficili, astratti, cerebrali e lontani dai bambini, i loro albi vennero definiti come i libri per i “figli degli architetti”, ciò al fine di rimarcare in modo spregiativo la complessità del libro rispetto alle competenze e alle capacità dei piccoli lettori ai quali era destinato. Addirittura vennero organizzati incontri di approfondimento per osservare l’interazione tra i libri e i bambini, da cui però si concluse che i bambini riuscivano perfettamente a seguire la storia.

In realtà, la difficoltà che inizialmente si può avere con questi testi in particolare e in generale con i silent book, ossia i libri privi di parole, non deriva tanto dal libro in sè ma anche dalla “scarsa” educazione allo sguardo di noi adulti, anche se siamo lettori appassionati. Il silent book, una categoria specifica all’interno di quella più ampia degli albi illustrati, richiede una ulteriore competenza, la lettura denudata della parola: e in questo i nostri bimbi, soprattutto in età prescolare, sono molto più abili di noi, giacchè non hanno bisogno della forza descrittiva e sonora del vocabolo, per loro è sufficiente la potenza e l’espressività delle illustrazioni.

Di cosa tratta questo famoso albo illustrato? “La mela e la farfalla” può essere classificato nei libri della ciclicità raccontata attraverso il mutamento e la metamorfosi: le illustrazioni unite alla storia di fondo imprimono un andamento deciso al libro e alla sua durata. Si rappresenta l’evoluzione di un piccolo bruco in una splendida farfalla; inizia dall’ovetto deposto all’interno di una mela e si conclude con il passaggio a farfalla, con la fioritura, con una nuova mela e un nuovo ovetto; la fine della storia rappresenta il suo nuovo inizio, si ricomincia da capo nella sua ciclicità perenne e naturale e si prosegua all’infinito. Il racconto si sviluppa attraverso il sistema della doppia pagina, che cambia per un piccolo particolare evolutivo ad ogni girata e così fino alla fine; raffinata è anche la scelta di forti contrasti di colori, che raffigurano con forza e decisione la storia; questa si snoda attraverso immagini piatte, pulite, con colori netti sapientemente delimitati dal bianco della pagina. Oltre lo spunto naturalistico, c’è un ulteriore lavoro, di astrazione che giunge a comunicare con un nuovo alfabeto, esclusivamente visivo. Solo di recente questo albo è entrato a far parte della nostra libreria, mi ha stupita come il mio treenne lo abbia sfogliato con interesse e riuscendo, senza esitazioni o tentennamenti, a raccontare la storia che si sprigiona dalle pagine…mamma, c’è di nuovo un bruco nella mela? mi ha chiesto, ricominciando a sfogliare il libro dal suo inizio. Francamente sono rimasta sbalordita dalla velocità con cui ha capito il senso del libro, così come avevano osservato pedagogisti nei lontani anni ‘60. Le difficoltà nel capire alcuni albi per i bambini sono più degli adulti che dei bambini e da questo elemento dovremmo partire quando proponiamo un libro ai nostri figli: sono loro a stabilire con le loro competenze la qualità di un libro a loro destinato.

I libri di Iela ed Enzo Mari sono dei classici della nostra editoria che si possono trovare oltre che in libreria anche in biblioteca, vi consiglio di provare a proporli ai vostri bimbi, hanno una forza espressiva che non lascia indifferente e considerando lo spunto naturalistico e al contempo realistico, si prestano anche a laboratori creativi o come ausilio all’apprendimento.

La libreria di Gabriele