La dichiarazione dei diritti dei maschi

Sul vocabolario Treccani la definizione di “stereotipo” è la seguente: “modello convenzionale di atteggiamento, di discorso (ragionare per stereotipi); in partic., in psicologia, opinione precostituita, generalizzata e semplicistica, che non si fonda cioè sulla valutazione personale dei singoli casi ma si ripete meccanicamente, su persone o avvenimenti e situazioni (corrisponde al fr. cliché) “.

Cosa c’entra l’albo illustrato con gli stereotipi? Che può fare un libro per bambini contro gli stereotipi? Un libro, un albo illustrato può fare tantissimo, come ad esempio offrire modelli non banali e semplicistici; attraverso le immagini possono essere veicolate moltissime informazioni e se queste illustrazioni sono dei consumati e vecchi clichè, comunicheranno alla mente assorbente del nostro bambino delle insegnamenti sbagliati; un albo può suggerire modi differenti di pensare, creare il dubbio da cui scaturiscono riflessioni e ragionamenti, nonchè spunti di confronto con gli altri.

Nasciamo sessuati, con differenze fisiche e biologiche, ma inconsapevoli relativamente a codici sociali e convenzionali; cresciamo all’interno di reti di relazioni da cui assorbiremo, impareremo e catalogheremo comportamenti e avvenimenti. Il ruolo che abbiamo noi genitori nell’ambito della educazione dei nostri figli è fondamentale. A scuola impareranno determinate competenze, mentre con noi genitori, nella intimità della famiglia, inizieranno ad acquisire le prime informazioni sulla propria identità e di quella di coloro che li accudiscono.

Approfondendo il ruolo che ha la lettura nel superamento degli stereotipi, ho trovato due bellissimi albi illustrati che secondo me rappresentano un ottimo punto di partenza non solo per i nostri figli ma soprattutto per noi genitori: “La dichiarazione dei diritti dei Maschi” e “La dichiarazione dei diritti delle femmine, di Elisabeth ed Estelle Billon-Spagnol, edito da Lo Stampatello, sostenuti anche da Amnesty Intercional.

Ho iniziato da “La Dichiarazione dei diritti dei Maschi” in quanto avendone due a casa, mi ha immediatamente incuriosito. Si compone, come ogni dichiarazione di diritti che si rispetti in articoli, 15 per la precisione e ve li elenco qui:

“1) Il diritto di piangere e di farsi coccolare;

2) Il diritto di essere tranquilli, puliti, profumati, eleganti e graziosi e buoni come angeli;

3) Il diritto di giocare con le bambole, con le pentoline, a mamma e papà, all’elastico, a campana…

4) Il diritto di essere bravissimi in italiano e non tanto in matematica.

5) Il diritto di non saper montare una mensola nè piantare un chiodo e di non amare sporcarsi le mani.

6) Il diritto di vestirsi di rosa, di giallo, di viola e di tutti i colori dell’arcobaleno.

7) Il diritto di scegliere il lavoro che preferiscono: baby-sitter, maestro di scuola, ballerino, infermiere, ostetrico, uomo delle pulizie.

8) Il diritto di frequentare corsi di danza classica, canto o arpa.

9) Il diritto di leggere i romanzi d’amore, le poesie, le fiabe e di piangere al cinema.

10) Il diritto di essere un po’ timidi, spaventati, poco muscolosi e per niente attaccabrighe senza essere chiamati “femminuccia”.

11) Il diritto di voler imparare a cucire, a lavorare a maglia, a stirare e a tenere tutto quanto in ordine.

12) Il diritto di lavare, cambiare, coccolare un bebè e prendersene cura.

13) Il diritto di portare i capelli lunghi, di decorarli con le perline colorate, di farsi una coda oppure le trecce.

14) Il diritto di non fare sempre i supereroi.

15) Il diritto di preferire chi si vuole, che sia femmina oppure maschio.”.

Le illustrazioni che accompagnano ogni doppia pagina sono ispirate al tema del singolo diritto, sono disegni semplici e immediati, stile fumetto.

Voi cosa ne pensate? Vi vengono in mente altri articoli da inserire in questa carta dei diritti dei maschi?

Aspetto i vostri commenti!

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